Palermo, crocevia di civiltà
[©2018, dal 17 al 19 febbraio]
Crocevia di civiltà diverse che ne hanno forgiato la fisionomia con una mescolanza di stili, Palermo impressiona per la pluralità di contrasti: tra il rango di città metropolitana e l'anima popolare dei vecchi quartieri, tra un passato nobile di capitale del regno e un presente decadente testimoniato dal pessimo stato di conservazione di palazzi e intere aree urbane.
L'itinerario del pomeriggio del giorno di arrivo inizia dalla Cattedrale consacrata a Santa Rosalia (aperta dalle 9:00 alle 19:00) che si raggiunge percorrendo un breve tratto di via Maqueda fino ai Quattro Canti, il punto in cui la strada incrocia corso Vittorio Emanuele (entrambe aree pedonali) dando luogo ad uno slargo delimitato dalla facciata concava di quattro palazzi, ornata da fontane sormontate da statue raffiguranti alcuni sovrani e le sante patrone della città.

Quattro Canti, particolare di una facciata |
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Chiesa di San Cataldo, particolare del pavimento |
Risalendo il corso per poche centinaia di metri si giunge alla chiesa che fa mostra della navata laterale destra su cui si ammirano le absidi di evidente influenza arabo-bizantina. Su un ampio piazzale con giardino si apre un portico con il portale di accesso e un'iscrizione a caratteri cufici sulla colonna più a sinistra che testimonia le origini musulmane della basilica edificata su una moschea.
Alla suggestività dell'architettura esterna, che riflette l'estro architettonico delle varie civiltà che hanno colonizzato la Sicilia, si contrappone l'austerità degli interni dov'è degno di nota l'altare e il reliquiario in argento di santa Rosalia nella cappella a destra del coro. L'ingresso è libero tranne che per l'area monumentale, costituita dai locali del tesoro e della cripta, dalla zona delle tombe reali e dai tetti, dov'è previsto il pagamento di un ticket dai 3 ai 5 euro (con eventuali riduzioni).

Cattedrale, vista dal piazzale |
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Cattedrale, portico |
Si fa ritorno ai Quattro Canti e poco più in là, di fianco su via Maqueda, si apre piazza Pretoria con a un lato il palazzo delle Aquile, sede del comune e visitabile liberamente in orario di ufficio, e al centro una imponente fontana di marmo in stile manierista, con ponti a gradini e vasche concentriche, le cui statue senza veli raffiguranti gli dei dell'Olimpo e i fiumi di Palermo, ai cittadini del XVI secolo per la scena decadente dovettero rappresentare la corruzione del governo cittadino. L'impudicizia delle figure maschili fu tale oggetto di scandalo che a lungo venne ribattezzata la “fontana della vergogna” provocando addirittura l'evirazione della statue da parte delle religiose del vicino convento.

Fontana della Vergogna, piazza Pretoria |
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Fontana della Vergogna, piazza Pretoria |
Attraverso la stradina al lato del palazzo delle Aquile si guadagna l'adiacente piazza Bellini, dov'è ubicato uno splendido complesso architettonico del XII secolo di notevole pregio artistico costituito dalle Chiese di San Cataldo e di Santa Maria dell'Ammiraglio, nota anche come La Martorana. C'è tempo solo per la visita della prima, essendo la chiusura prevista per le 17:30. Con i simboli dell'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro in mostra sui drappeggi e l'austera severità degli interni, la chiesa si caratterizza per la felice armonia di motivi architettonici religiosi cristiani e musulmani e custodisce un pavimento con deliziosi motivi geometrici. Ingresso a pagamento di € 2,50, con riduzioni (€ 1,00) se si esibisce un biglietto di uno dei monumenti compresi nel “Circuito del sacro.
Infine, una passeggiata per l'affollatissima via Mequeda fino a piazza Politeama, passando per il Teatro Massimo punto di ritrovo della gioventù cittadina.

Teatro Massimo |
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Teatro Politeama |
Nel giorno seguente l'itinerario riprende da piazza Bellini per visitare l'altra chiesa, La Martorana o S. Maria dell’Ammiraglio, che presenta una pianta a croce inscritta con un bel campanile e finestre a graticcio. All'interno si resta abbagliati dagli ori e dai colori intensi dei mosaici bizantini che adornano la cupola, tra i più antichi e più belli dell'isola, un'autentica meraviglia. Apertura dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 17:30. Ingresso a pagamento di € 2,00, con riduzioni (€ 1,00) se si esibisce un biglietto di uno dei monumenti compresi nel “Circuito del sacro”.

La Martorana, navata centrale |
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La Martorana, abside |
Procedendo per corso Vittorio Emanuele, direzione porto, è possibile immergersi nei quartieri più pittoreschi della città attraverso un dedalo di viuzze: sul lato destro la Vucciria e su quello sinistro la Kalsa. Nella Vucciria, che in dialetto significa trambusto, tutte le mattine si tiene un animatissimo mercato con bancarelle che vendono anche piatti locali, come il polipo bollito al limone. In fondo al corso si giunge a piazza Marina, con l'adiacente parco di Villa Garibaldi che offre riparo dal sole passeggiando tra alberi sempreverdi, e i tanti locali che servono cibi tipici dello street food siciliano come panelle, arancine e dove i più coraggiosi possono gustare la stigghiola (intestino d'agnello alla griglia) o il pane ca meusa (milza di vitello). In questa piazza nei fine settimana si svolge un vivace ed interessante mercatino delle pulci. Da qui ci si inoltra nella Kalsa, in origine una cittadella fortificata distrutta dall'invasione normanna, che conserva ancora inalterato il suo aspetto misterioso e labirintico. Da piazza Kalsa, procedendo verso est si arriva sul lungomare dove si estende un'ampia passeggiata, mentre risalendo il lato opposto e superando la chiesa barocca di Santa Teresa, direzione via Maqueda, si raggiunge piazza Croce dei Vespri dov'è situato palazzo Gangi, celebre per essere stato il set della famosa scena del ballo nel film di Luchino Visconti, il Gattopardo (1963). Visita guidada solo su prenotazione al costo di € 35,00.

Piazza Bellini, esterni di San Cataldo e La Martorana |
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Piazza Bellini, esterni di San Cataldo e La Martorana |
Meta dell'itinerario pomeridiano è il Duomo di Monreale, uno tra gli edifici medievali più belli e custode di splendidi mosaici. Monreale dista poco più di sette chilometri da Palermo e si raggiunge facilmente usufruendo del servizio di trasporto pubblico da piazza Indipendenza, all'estremo orientale di corso Vittorio Emanuele (poco più avanti della cattedrale), punto di snodo principale fra le periferie e il centro città. Occorre prendere l'autobus n. 389 dell’Amat che qui fa capolinea di transito e che percorrendo Corso Calatafimi porta direttamente a Monreale in via Fontana del Drago, a circa 200 mt. dal Duomo. Partenze circa ogni ora, € 1,40 la corsa semplice. In considerazione degli orari di apertura (dalle ore 8.30 alle ore 12.45 e dalle ore 14.30 alle ore 16.30), consigliata la corsa delle 13.50 mentre per il rientro quella delle 16:55.

Monreale, Duomo |
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Monreale, Duomo, navata |
Maestoso connubio dell'arte arabo-normanna, sono degni di ammirazione le torri, le porte in bronzo del portale centrale raffiguranti scene del nuovo e dell'antico testamento, ma principalmente i mosaici che occupano una superficie di oltre seimila metri raffigurando in sequenza gli episodi del vecchio testamento.

Piazza della Kalsa |
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Monreale, Duomo |
Sulla cupola dell'abside primeggia imponente quello del Cristo Pantocratore, la più grande icona bizantina al mondo. A pagamento si visita la cappella Roano e le stanze del tesoro (€ 5,00) e accanto alla cattedrale il chiostro (€ 6,00).
Di ritorno da Monreale, percorrendo nuovamente corso Vittorio Emanuele, c'è tempo per una sosta alla chiesa di San Giuseppe ai Teatini sui Quattro Canti e, proseguendo a destra su via Maqueda e poi svoltando in via Ponticello sempre sullo stesso lato, si raggiunge la chiesa dei gesuiti nota anche come Casa Professa (quartiere Ballarò): un tripudio di stucchi e putti e sculture ne fanno uno dei monumenti più emblematici del barocco siciliano.

Monreale, Duomo, abside |
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Chiesa del Gesù o Casa Professa, navata centrale |
La mattinata del terzo giorno è dedicata alla visita del palazzo del Normanni, sede della Regione Sicilia. La facciata del palazzo, preceduta da un lussureggiante giardino pubblico (villa Bonanno), colpisce per il suo aspetto severo. L'ingresso per i turisti è posto su piazza Indipendenza e vi si accede superando Porta Nuova, un arco di trionfo edificato in onore di Carlo V.

Palazzo dei Normanni, facciata esterna |
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Palazzo dei Normanni, sala d'Ercole |
L'ingresso a pagamento di € 11,00 comprende la Cappella Palatina e gli appartamenti reali e le sale del Duca di Montalto che ospitano esposizioni temporanee. Al primo piano, racchiusa nel mezzo del palazzo, la Cappella vale da sola il biglietto, per la vivacità e la grande ricchezza di dettagli dei meravigliosi mosaici bizantini su fondo oro sui cui sono illustrrati episodi ddella Bibbia e della vita dei Santi Pietro e Paolo a cui è dedicata e su tutti l'imponente figura del Cristo Pantocratore. Degni di ammirazione sono anche le piastrelle arabesche e il soffitto ligneo, ricco di intricati intagli moreschi.
Per gli amanti del macabro c'è tempo anche per una visita alle Catacombe dei Cappuccini, salendo per via Calatafimi, un singolare cimitero con esposizione dei cadaveri imbalsamati in differenti sezioni organizzate per sesso e ceto sociale.

Palazzo dei Normanni, Cappella Palatina |
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Palazzo dei Normanni, Cappella Palatina |
Sconsigliatissimo moversi in auto, Palermo è ben collegata con l'aeroporto mediante il servizo di bus navetta “Prestia e Comandé” che copre la distanza in poco meno di 50 minuti e garantisce corse ogni mezzora dalle 4 del mattino al costo di € 6,00 (€ 11,00 biglietto andata e ritorno, € 10,00 se acquistato online). Il bus staziona nella piazzola a poche decine di metri sulla destra all'uscita degli arrivi dell'aeroporto ed effettua diverse fermate lungo via della Libertà e via Roma prima di fare capolinea alla stazione ferroviaria.
Ottima soluzione per la sistemazione è la “Maison del Sole”, su via Maqueda, parallela di via Roma e comodamente servita dalla fermata del bus navetta aereoportuale “Via Roma-Vucciria”, angolo con via Napoli, distante una manciata di minuti a piedi. Un moderno e confortevole B&B, in pieno centro e a pochi passi dai Quattro Canti, ricavato in un appartamento al VI piano di un palazzo con vista della città e della cattedrale in particolare. Abbiamo alloggiato nella suite, spaziosissima e ottimamente arredata, con un efficiente angolo cottura dotato di lavastoviglie e un elegante bagno, che ospita fino a 4 persone. Nello stesso palazzo c'è un autonoleggio anche di macchine elettriche per eventuali escursioni.

IVia Maqueda, vista dal B&B |
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‘u Vastiddaru, pani cà meusa |
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Ferro di Cavallo, specialità |
Su corso Vittorio Emanuele, angolo piazza Marina c’è una piccola rosticceria Nni Franco ‘u Vastiddaru, culto per adoratori del cibo di strada. Un tripudio di panelle, arancine e crocché, ma anche sfincione, caponata e parmigiana. Si mangia sui tavolini nella piazzetta antistante oppure in una piccola sala attigua. Le fritture “vastiddaru” sono preparate al momento, croccanti e leggere, senza rimandi untuosi. Consigliati i famosi panini con la meusa. Aperto a pranzo e cena e con prezzi assolutamente economici. Più modesta la qualità dei fritti mangiati da “Passami u cuoppo” , su via Roma, mentre decisamente mediocri le specialità tipiche servite alla trattoria Ferro Di Cavallo, in piazza Venezia, benché vanti recensioni lusinghiere.
La ricca e variegata proposta di arancine, altra plelibatezza dello street food palermitano, aumenta le difficoltà di scelta. Un ottimo prodotto lo si può apprezzare da “Ke Palle”, su via Maqueda, dov'è preparata in quaranta farciture diverse e da “Sfrigola”, in piazza Indipendenza appena più in là di Porta Nuova, la cui specialità è quella di aromatizzare il riso non con lo zafferano ma con una mistura di spezie delle tradizione araba.
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Per il dolce senza dubbio la Pasticceria Cappello, son sedi in via Colonna Rotta nel centro storico (parallela a piazza Indipendenza) e in via Garzilli (nei pressi di piazza Politeama), che annovera tavolette, praline e dolci al cioccolato con mousse e torte, soprattutto la celebrata Setteveli. Anche pasticceria classica con brioche morbidissime, i cannoli e la cassata, autentica delizia, sia nella versione tradizionale (cassatina) che in quella fritta (cassatella). Degna di menzione la sfincia, versione siciliana della zeppola fritta, farcita con crema di ricotta.
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